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Coaching e Lean organization: dal valore per il cliente al piacere individuale


Il coaching e la Lean organization


Prima di arrivare al coaching, la mia passione e specialità è stata (ed è ancora) l'Organizzazione in generale e, in particolare, le teorie che si sono sviluppate negli ultimi 20 anni, dal Business Process Reengineering alle ultime evoluzioni della Lean organization, come il World Class Manifacturing.

Nella mia attuale esperienza come coach, ho constatato che tra le due discipline delle Risorse Umane esistono molti punti in comune, sia per il fatto che alla base di ogni teoria di sviluppo ( di persone e anche di processi) c'è comunque il buon senso, sia perchè, come afferma il principio base della bioenergetica, le persone sono esse stesse un sistema di processi.

Tra i due settori possiamo creare contaminazioni, con enormi vantaggi per entrambi.

Partiamo, per dimostrare questa affermazione, dalla definizione dei due obiettivi di miglioramento che la Lean e il Mind&bodyfullness fissano per le loro due entità di riferimento, rispettivamente l' organizzazione e la persona.


Valore per il Cliente e Piacere individuale


Secondo la Lean una organizzazione ha come obiettivo principale l'aumento del valore percepito del cliente finale e l'eliminazione progressiva degli sprechi: massimizzazione della qualità, accorciamento dei tempi di consegna e lavorazione e abbassamento dei costi. L'organizzazione Lean fissa come imprescindibile il miglioramento continuo dei processi, per fornire un valore sempre più elevato ai propri clienti.

Per il mind&bodyfullness una persona (un organismo) ha come obiettivo principale il conseguimento del piacere, che si definisce come "il senso di benessere derivante dalla consapevolezza di poter raggiungere e mantenere la propria integrità" (cfr. "Pleasure" di Alexander Lowen). Definiamo, quindi, il piacere come la sensazione che si sviluppa dal naturale progresso di una vita che sa andare verso il mantenimento sano e funzionale di se stessa.

Il piacere è inoltre influenzato dall'ambiente esterno (dal quale si possono trarre fattori positivi e subire influssi negativi) e aumenta quando una persona, proprio interagendo e integrando gli elementi esterni in modo sano e funzionale, cresce, acquisendo nuove capacità, aumentando la propria creatività, allargando le proprie relazioni e funzionando armonicamente.


Due obiettivi convergenti

A ben guardare i due obiettivi non sono in contraddizione, ma, se integrati fra loro, possono diventare convergenti e complementari: se, infatti, l'organizzazione è fatta di processi, ma anche delle persone che vi operano, è immediato pensare che raccordare la qualità per il cliente con il piacere delle persone possa portare vantaggi a entrambe. E' il concetto di "benessere organizzativo", la condizione nella quale l'organizzazione si configura per far lavorare meglio le persone, disegnando ambienti e processi operativi coerenti con il mantenimento della loro integrita' e le persone comprendono che lavorare meglio e produrre un sempre più alto valore per il cliente è parte integrante del loro piacere.

La convergenza dei due obiettivi è uno dei pilastri del nostro concetto di mind&bodyfullness.

Partiamo, infatti, dalla definizione di A. Sen per cui il successo di un sistema - sia aggregato (organizzazione) sia individuale (persona) - coincide con il raggiungimento dei propri obiettivi, per affermare che, se organizzazione e persone trovano obiettivi convergenti, entrambe raggiungeranno il successo con più probabilità e meno fatica.


Valore sta al Piacere come MU sta a X

Veniamo ora al tema centrale di questo post, il tema degli sprechi, i MU (MUDA, MURA, MURI), uno dei concetti chiave della Lean organisation, il quale può essere perfettamente adottato e applicato al nostro approccio di coaching.

Lo facciamo utilizzando la seguente proporzione, intendendo con X l'analogo dei MU per una persona.


Valore per il cliente: piacere per la persona = MU : X


I MU, in una organizzazione, sono le minacce al raggiungimento del valore per il cliente e vengono classificati come MUDA (spreco e perdita), MURA (instabilità e incoerenza)), MURI (richieste irragionevoli e innaturali).

Vediamoli in particolare e individuiamo quali possono essere le analoghe minacce per il raggiungimento del piacere di una persona.


MUDA nella persona: le minacce al raggiungimento del piacere


Muda e', in una organizzazione, qualsiasi attività o processo che non aggiunge valore:una perdita di tempo, di risorse o di soldi.

Queste perdite sono state definite da Taiichi Ohno nel sistema di produzione Toyota e sono quelle derivanti da:

  • trasporto (fine a se stesso)

  • movimenti inutili delle persone

  • attese per ritardi di altri (persone, macchine o processi)

  • sovrapproduzione

  • processi inutili

  • prodotti difettosi e necessarie rilavorazioni

Nel mind&bodyfullness cio' può essere tradotto in una perdita di energie male impiegate, anzi sprecate. Vediamo come:

  • Il trasporto e i movimenti inutili si traducono in iperattività non necessaria. "Faccio tante cose, ma nessuna che mi dia un reale piacere e, meno sono nel piacere, più mi muovo senza senso". Questo comporta una fatica inutile per il corpo e per la mente, provocando stress e senso di stanchezza e si verifica quando non si fissano chiaramente gli obiettivi da raggiungere o se ne fissano di sbagliati (non finalizzati al raggiungimento del proprio benessere).

  • I ritardi si traducono in resistenze e boicottaggi volti solo a posticipare la decisione che deve essere presa. In questo modo si allontana momentaneamente la fatica necessaria al raggiungimento del piacere, ma si esclude decisamente la possibilità di raggiungerlo. Rinunciare alla fatica significa chiudersi in uno stato di passività, che non solo ci allontana dal piacere ma, paradossalmente, aumenta lo stress, producendo una sensazione di corpo "molle" e mente vuota e facendoci percepire proprio quella fatica che vorremmo evitare.

  • La sovrapproduzione puo' tradursi in preoccupazione oppure in accanimento sul perchè. La prima nasce da un' analisi sbagliata, che porta a sovrastimare i problemi, evitando di concentrarsi su quelli che realmente potrebbero accadere. Il secondo si verifica quando, trovandosi in una situazione negativa, ci si focalizza in modo nevrotico sulla ricerca del perche' invece di indirizzare tutte le proprie energie nella ricerca della soluzione, disperdendo cosi' le risorse necessarie a migliorare la propria situazione.

  • I processi inutili si traducono in tensioni inutili, quelle che non servono a creare benessere. Ogni piacere comporta uno sforzo per essere raggiunto e, quindi, affrontare quella precisa fatica ha senso; non ne ha, invece, sovraccaricare il proprio proprio pensiero e il proprio corpo con un dispendio di energia non funzionale alla produzione del piacere (se, ad esempio, devo stare stare in equilibrio su un piede per raggiungere una meta ha senso affaticare il polpaccio interessato, non ne ha irrigidire altre parti del corpo non interessate all'obiettivo finale).

  • I prodotti difettosi e la necessaria rilavorazione si traducono in superficialità. E' la situazione che si verifica quando sfuggiamo alla necessaria preparazione e focalizzazione prima di affrontare un' attività che potrebbe portarci il piacere che ricerchiamo. Ogni attività, ogni pensiero, ogni decisione comportano una quantità di rischio ed e' necessario provare ad anticipare l'analisi del rischio o del probabile errore con una adeguata preparazione.


MURA nella persona: gli effetti dell'incoerenza


Secondo la Lean Mura è l'effetto della irregolarità o di incoerenza.

Avviene quando si impostano processi o richieste in modo inadeguato e incoerente, con la conseguenza di mettere altri attori nelle condizioni di produrre sprechi e non produrre valore. Un esempio concreto potrebbe essere il caso in cui si misurasse la performance di un responsabile di negozio sulla base del rispetto degli orari di chiusura: questo lo porterebbe ogni giorno a rispettare rigidamente i tempi (di chiusura) senza tuttavia pensare alla qualità attesa dai clienti ancora presenti nel suo punto vendita.


Nell'ambito del mind&bodyfullness il MURA potrebbe verificarsi quando non ci soffermiamo a capire che cosa realmente vogliamo. Senza aver chiara la meta, il cammino diventa enormemente faticoso: richiedere al sistema corpo-mente uno sforzo incoerente con il reale piacere, di cui avrebbe bisogno, si traduce nel mettere in atto una serie infinita di comportamenti incongruenti. Tali comportamenti possono essere semplicemente inutili, non producendo piacere, o addirittura controproducenti, provocandoci dolore anziche' piacere.


Comprendere la propria coerenza, definire la propria autenticità, lavorando su se stessi, non è solo auspicabile, ma necessario per non farsi del male. In questo caso il corpo, al pari delle emozioni, non solo non mente, ma non puo' neppure essere messo a tacere: seguire obiettivi non realmente funzionali al mantenimento della nostra integrità può portare a uno stress latente, che si presenta sotto forma di tensioni nel corpo o emozioni negative e nevrotiche, quali rabbia, paura, tristezza.

Per impiegare efficacemente le nostre energie, al fine di raggiungere il piacere, è importante capire cosa esso significhi veramente per noi, nella consapevolezza che ognuno è diverso e che nessuno può copiare da un altro o imporre ad un altro il senso del piacere.



MURI nella persona: gli effetti del sovraccarico


Per la Lean MURI è l'effetto da sovraccarico.

In una organizzazione questo si verifica quando si richiedono inutili stress alle persone o ai processi. Accade quando manca la formazione e le persone non sono preparate per affrontare un determinato problema o gli strumenti sono inadeguati o gli obiettivi sono poco chiari o mal definiti. Può capitare anche quando l'obiettivo è troppo alto per le risorse disponibili e il fallimento non è una probabilità, ma la certezza


Relativamente al mind&bodyfullness il MURI significa chiedere troppo al proprio sistema mente-corpo. Ogni persona ha una quantità definita di energie (creativa/cognitiva, emotiva/relazionale, realizzativa/progettuale), che va contattata, allenata e aumentata prima di essere impiegata.

C'è un' enorme differenza tra l'essere challenging ( puntare sempre più in alto) e lo strafare, spingendosi oltre le proprie possibilità. Essere ambiziosi, porsi obiettivi sempre più importanti, è sano e funzionale, ma è importante allenare o acquisire le risorse necessarie per farlo. In caso contrario il fallimento, che ne consegue, puo' risolversi in una minore fiducia nei propri mezzi o, nella migliore delle ipotesi, in una perdita di tempo: in ogni caso uno spreco.


Entrare in contatto con le proprie energie è essenziale per aumentare la possibilità di raggiungere il benessere.

Per capire che cosa veramente "possiamo" dobbiamo ascoltare sia i segnali che provengono dal corpo sia le emozioni, in particolare la paura.

Il corpo arriva prima della mente, segnalando da subito ogni disfunzionalità nelle attività che propriamente lo riguardano ( attività fisiche) e nelle altre. E' importante ascoltarlo e intervenire, se necessario, posticipando l'obiettivo e rimandandolo nel tempo, per recuperare la qualità e la quantità di energia necessaria.

Saper ascoltare la propria paura è invece essenziale per capire se essa è una naturale difesa, che ci sta allertando per un obiettivo troppo ambizioso, o se è invece un imbroglio, un alibi.



CONCLUSIONE


Utilizzando strumenti interpretativi che provengono da discipline diverse abbiamo individuato e definito quali sono gli sprechi, le minacce, che possono ostacolare il cammino nella ricerca del piacere. Sono sprechi molto insidiosi, per la capacita', che hanno, di nascondersi nelle pieghe delle convenzioni e di mascherarsi da alleati.

Il Mind&bodyfullness è un allenamento a riconoscerli e una pratica per sconfiggerli, impiegando, in questa lotta, tutte le risorse di cui siamo dotati.

Perche' il manager e il leader migliore è colui che sa trovare il piacere in ciò che fa.

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