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La leadership e la bioenergetica: mind&bodyfullness




IL BODY&MINDFULLNESS

Applicare il mind&bodyfullness alla sfera professionale non è più solo un'idea, ma un approccio innovativo di EnergetiCoaching, costruito sulle solide basi concettuali della Bioenergetica, la visione psicologica dei caratteri di Alexander Lowen.

Il mind&bodyfullness integra infatti il mindfullness con il pensiero di quest'ultimo.


Dell'approccio mindfullness condividiamo e facciamo nostra la ricerca della semplicità (e la consapevolezza che per arrivare ad essa ci vogliono impegno e fatica), ma anche la pienezza del sentirsi vivi, la capacità progressiva di maggiore presenza nel "qui e ora" e l'apertura a esperienze inaspettate, alla ricchezza che puo' scaturire dal vivere il momento presente "con tutta la mente e con tutto il cuore".

Ne condividiamo anche l'accoglienza senza giudizio di ciò che siamo nel preciso momento, qualunque emozione e sensazioni ci generi.


Il resto viene tutto dalla Bioenergetica: la consapevolezza delle tre energie che muovono il nostro “sapere”, “sentire” e “agire”; la ricerca di uno stato di radicamento, ovvero di grounding o, come siamo abituati a definirlo in azienda, di centratura.


LE TRE ENERGIE

Le tre energie del nostro mind&bodyfullness sono quella creativa-cognitiva, quella emozionale-relazionale e infine quella realizzativa.

La centratura si basa sul loro “allineamento energetico”, che si traduce in una sensazione di rilassata stabilità, con il rilascio di tensioni inutili, le tensioni corporeo-emotive che affaticano il sistema persona, non essendo finalizzate all'equilibrio e alla ricerca di un obiettivo. Esse ne costituiscono, anzi, un limite inconsapevole. Stare in una certa posizione (es: tenere lo sguardo basso), provare un determinato stato d'animo (es: impotenza), avere un pensiero fisso (es:"sbaglio sempre tutto") infine perseverare in un comportamento (es: non chiedere): tutto questo produce tensione che, se perdura, diventa cronica, dando origine a un blocco energetico.


IDENTITA' FUNZIONALE MENTE E CORPO

Oltre al concetto di radicamento come centratura, apprezziamo e confermiamo l’affermazione di Alexander Lowen dell’identità funzionale tra la mente e il corpo.

Lowen ci spiega, con una innegabile pragmaticità, che non importa se le tensioni originano nel corpo o nella mente, ma ciò che è certo e' che, ovunque nascano, condizionano entrambi.


Il corpo lancia infatti segnali importanti; è sempre con noi e da sempre, ha milioni di anni di storia che ne testimoniano l' autorevolezza. Il corpo non mente mai: possiamo raccontare di essere felici, magari credendoci davvero, ma, se non siamo autentici, i nostri occhi non brilleranno di gioia.

Ogni persona è il suo corpo, la sua schiena, la sua cervicale, il suo collo (solo per citare i punti in cui piu' comunemente percepiamo i primi sintomi fisici di una vita professionale carica di stress e problemi).

E' poi attraverso il corpo che ognuno di noi esprime la propria esistenza integrata, compresa l'espressività della propria creatività e del proprio pensiero - la sua mente - e si relaziona con l'ambiente attorno a se': sentirsi vivi, pieni e radiosi ci fa entrare in armonia con il mondo e ci permette di esprimere tutte le nostre potenzialità; ci consente di guadagnare autorevolezza, di essere un riferimento per gli altri e di portare valore con le nostre idee.


MIND&BODYFULLNESS E LEADERSHIP

Il nostro approccio mind&bodyfullness, applicato alla vita professionale e organizzativa, ha quindi un obiettivo che giudichiamo realizzabile: integrare la mente, il corpo e le relazioni della persona, raggiungendo la centratura.

Troppo spesso infatti si focalizza l'attenzione esclusivamente su uno dei tre aspetti, ad esempio la volontà della mente, con il rischio di non ascoltare il resto, di sottovalutare il lavoro da fare e di escludere le interazioni con l'ambiente.

Ci si concentra sull'apprendimento di tecniche, metodi e competenze.

L'acquisizione di nuova conoscenza è molto importante e fondamentale nella crescita professionale, oltre che personale, ma da sola, senza che sia integrata con le altre componenti della persona, può dare l'effetto di un bell'oggetto che teniamo chiuso in una vetrina, invece di utilizzarne le funzionalita'.


LA TRAPPOLA DELLA SOLA CONOSCENZA

Puntare solo sulla conoscenza senza considerare l'energia puo' determinare pericolose situazioni di impasse, sia per il singolo individuo, sia per una organizzazione.

Vediamo come.

La conoscenza del singolo aumenta, ma senza l'energia necessaria a metterla in pratica risulta ininfluente sull'ambiente e le persone circostanti, che, di conseguenza, non cambiano. A questo punto subentra nell'individuo un senso di frustrazione, poiche' lo sforzo compiuto per aumentare la conoscenza non è ripagato da alcun risultato: crescendo, tale frustrazione diminuisce la voglia di nuova conoscenza e aumenta sia la stanchezza sia lo stress dovuti al senso di impotenza. Ne risulta una situazione di stallo, dalla quale è difficile uscire.


Lo stesso può accadere in una organizzazione. Si acquisiscono nuove competenze senza pensare a costruire l'energia per esprimerle e agirle: a questo punto la loro efficacia è nulla o limitata. Per porre rimedio al problema si pensa ad acquisire altre e nuove competenze, che a loro volta, mancando la giusta energia, diventano ugualmente inefficaci. Si entra in un vicolo cieco: la frustrazione aumenta, sia per il mancato cambiamento sia perchè pesano la fatica o il costo per aver acquisito le competenze.



CONCLUSIONE

Il nostro suggerimento è: valuta la tua energia e scopri come entrare maggiormente e più efficacemente in contatto con il tuo sistema corpo-mente.

Crediamo che un approccio integrato come il mind&bodyfullness, dedicato all'ascolto di se stessi, alla scoperta della propria energia (e delle risorse per generarla), così come alla consapevolezza dei blocchi e delle tensioni che la limitano, possa essere una sicura strada verso il successo e verso il conseguimento dei propri obiettivi.



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