Padronanza e Piacere ovvero Empowerment e Benessere : gli ingredienti del lavoro "perfetto"

Lo scorso fine settimana sono ricominciati i corsi di Sibig, la Scuola Italiana di Bioenergetica e Gestalt con cui collaboro, a Milano. Bello rivedersi e raccontarsi delle vacanze, condividere e ritrovare l’energia dell’estate!
Mentre parlavo delle mie giornate greche, più precisamente di Creta, mi sono sorpresa a ricordare un incontro molto particolare, quasi magico. Quello del “Laboratorio di pasta fillo”.
Rethymnon, grande città sul mare. Pomeriggio caldo, sole accecante, neanche un filo di Meltemi. La parte più antica sonnecchia, pochi turisti in giro, tranne nelle taverne e nel porto, forse in attesa dei traghetti. Le strade sono strette, lastricate. Qualche bancarella, ma anche gallerie d’arte e di artigianato. Portoni secolari, antiche case veneziane, con i balconi di legno, vasi di bouganville e gerani. Il bianco prevale su tutto, insieme al vecchio e al nuovo.
Nei pressi di una moschea, in una viuzza deserta, una porta aperta, spalancata. Dentro due persone che lavorano in una semi oscurità. L’interno è fresco, abbastanza grande da contenere due tavoli enormi, 5x4m ! e di pasta fillo lunga, larga, sottilissima.
Timidamente mi avvicino, chiedendo “permesso” con gli occhi pieni di stupore, ipnotizzata da quella immagine, da quel movimento. Comunichiamo, solo sguardi e cenni del capo.
Sono incantanta! Sento di stare davanti ad un maestro e al suo successore (forse nonno e nipote?) e alla loro arte. Stanno creando e stendendo la pasta fillo, a mano, come hanno fatto per secoli prima di loro. Movimenti semplici, fluidi, coordinati. Nessuna parola. Gesti sapienti che esprimono padronanza e amore per il lavoro, una ripetizione che diventa ritmo, mantra, meditazione, nutrimento per sé e per l’altro. Mi commuovo davanti a tanta maestria, grata di essere parte di quel momento. Mi sorprendo di me, della mia “sensibilità”, del mio pianto felice, del piacere che provo. Riconosco questo “stato di risonanza”, è molto bioenergetico! Ne ho parlato a proposito del Counseling per le Organizzazioni Fluide; è un concetto base di Lowen, su cui ho costruito parte di una tesi.
“Di solito il lavoro non è considerato un’occasione di divertimento o un motivo per essere felici, eppure, come tutti sanno, può essere una fonte di piacere. (..) Il lavoro è una cosa seria; richiede una certa disciplina e coinvolgimento nell’attività. Mira verso il risultato desiderato per il quale si lavora, e si differenzia quindi dal gioco nel quale si può essere indifferenti circa il risultato. Ma il lavoro può essere un piacere quando le richieste che implica impegnano in maniera equa e libera le energie (..) Se poi la situazione lavorativa viene accettata volontariamente, il lavoratore proverà piacere nella misura in cui le sue energie fluiranno agevolmente e ritmicamente nell’attività lavorativa. E, a parte la soddisfazione che gli deriverà nel portarla a termine, proverà una precisa sensazione di piacere nella reazione ritmica del suo corpo (...)
Osservate un bravo muratore al lavoro e potrete “sentire” il piacere che prova nel coordinare i movimenti del corpo. Sembra che lavori senza sforzo perché i suoi movimenti sono sicuri e fluidi. E’ privo di importanza il fatto che si dica che un uomo è un buon lavoratore perché trova piacere nel suo lavoro o che gli piaccia il suo impiego perché gli riesce bene. Entrambi sono chiaramente in relazione. Il piacere che egli prova nel suo corpo lo lega al prodotto che a sua volta riflette tale piacere nell’essere prodotto di buona qualità.(...)
Quando ci si identifica con un’attività, si ottiene una riuscita libera e spontanea. Il piacere è il fluire di questa riuscita.
A. Lowen “Il Piacere. Un approccio creativo alla vita” pagg 19-21 Astrolabio 1984
Concludo, traducendo ricordi ed emozioni cretesi, sul piano cognitivo/razionale:
il fluire è il processo creativo ed il piacere caratterizza questo legame tra il soggetto e l’oggetto. Il soggetto si esprime attraverso l’oggetto, con padronanza (senza sforzo, con energia libera e adeguata) e consapevolezza (sentendo nel piacere la propria vitalità) di sé. Espressione, padronanza e consapevolezza di sé, sono alla base di una vita sana, appagante e gioiosa. Questo può valere anche in un contesto organizzativo, in cui non solo il coaching ed il counseling, bensì anche le classi di esercizi bioenergetici possono contribuire a risvegliare le energie dei manager attraverso il piacere fisico di un corpo che respira e che riscopre la possibilità di sciogliere tensioni muscolari e tensioni relazionali insieme agli altri. Se il corpo-impresa inizia a sciogliere i nodi relazionali, l’energia che si libera può trasformarsi in profitto.
Naturalmente quel fluire che mi ha commossa e che mi ha reso parte della relazione soggetti-oggetto (ma della risonanza somatica parleremo in un altro momento) mi ha lasciato anche una sensazione fisica indimenticabile: il sapore dei baklava, i più buoni che io abbia mai assaggiato !