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Intelligenza Collettiva o Solitudine creativa ?

Stare soli è importante e saper stare soli lo è ancora di più. Essere centrati sapersi osservare richiedono alla base una capacità di ritagliarsi dei momenti in cui si è soli con se stessi e un'abilità nel sfruttarli al meglio guardandosi davvero dentro.

Se tutto ciò è vero è però altrettanto vero che l'intelligenza collettiva è sempre maggiore di quella individuale e della somma di quelle individuali e che l'innovazione e la creatività hanno una accelerazione quando ci si incontra confronta e si incrociano le esperienze di molti.


Sono quindi questi due, due stati che devono coesistere nella vita di ognuno così come, ci viene da dire, il sonno e la veglia.


Il sonno rappresenta la solitudine, il momento in cui ricarichiamo l'energia spesa durante il giorno, riavvolgiamo il nastro rivivendo ciò che abbiamo vissuto, riordiniamo la memoria, metabolizziamo gli input che abbiamo ricevuto. Come nel sonno la solitudine serve a questo, riordino riflessione e ricarica.


La veglia invece è il momento di contatto con gli altri, lo scambio il confronto, il momento in cui scarichiamo l'energia, andiamo a caccia di emozioni di sensazioni e scateniamo il nostro genio creativo che si alimenta col contatto. Il il tempo in cui realizziamo concretizziamo ciò che abbiamo dentro, qualsiasi cosa essa sia in un continuo divenire comune.


E come per il sonno e la veglia, ogni sistema persona necessita un equilibrio tra solitudine e collettività; un equilibrio in cui i due momenti si integrano e si alimentano l'un l'altro in un continuo scambio. Star soli serve allo star con gli altri compagnia e viceversa. Non serve scegliere ed escludere, è meglio pensare a come includere.

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